MUSEI ED ECOMUSEI
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Museo Etnografico di Andreis
Il Museo Etnografico di Andreis, aperto al pubblico dal 1981, documenta attraverso l’esposizione di oggetti e la ricostruzione di ambienti gli aspetti della vita quotidiana della comunità di Andreis nella prima metà del XX secolo.
Nello specifico possiamo osservare la ricostruzione della cucina andreana di inizi del 900 con l’immancabile focolare e cjantonâl (mobile d’angolo che allo stesso tempo fungeva da tavolo e da armadio per provviste, piatti e posate) oltre alla ricostruzione dell’ambiente della malga, dove avveniva la produzione di burro e formaggio.
Particolare importanza è data ai mestieri di un tempo, dalla caratteristica lavorazione dell’osso per produrre tabacchiere e pettini a quella più tradizionale del legno per la realizzazione di calzature e utensili d’uso domestico, dallo sfalcio dei prati alle attività dei boscaioli per il taglio, il trasporto e la fluitazione del legname a valle.
Le tradizioni culturali sono testimoniate dagli spazi dedicati al carnevale e alla Quaresima.
La Favria del paese, suggestiva bottega da fabbro, si trova nelle vicinanze del Museo Etnografico di Andreis. Essa è stata donata dalla famiglia di Barba Anzal, il fabbro che lì vi lavorava il ferro e che oggi conserva ancora intatta tutta l’attrezzatura originale.
Aperto nel periodo estivo il sabato pomeriggio e la domenica.
Camminare… c’è una serie infinita di passi… c’è una donna che cammina. Simbolo del Museo non è un oggetto. Non a caso si dà l’idea dell’andare. Il Museo diviene luogo di gesti. Immagine chiave è un’azione di donna, è una favola antica: la clautana fòra pal mónt.
Il Museo Casa Clautana è incentrato sulla vita di un tempo, protagonista è la donna clautana e, per estensione, valcellinese. La donna intenta ai lavori di casa, dei campi, della stalla e in cammino quale venditrice ambulante di utensili di legno costruiti dagli artigiani durante l’inverno interessa anche chi è del tutto estraneo alla cultura locale: la visione di quello spaccato di esistenza provoca il confronto tra la vita di allora e di adesso, fa riflettere sul tempo, le vicende, lo sviluppo tecnologico, l’importanza dei valori sociali.
Il visitatore ne può cogliere un significato più ampio in una realtà povera di beni materiali, ma ricca di coerenza, di dignità, di sicurezza nelle scelte della vita.
L’allestimento museale è stato recentemente trasferito presso i locali del Centro visite di Claut. Parte integrante e sostanziale del Museo Casa Clautana è la Ciasa da Fum, abitazione risalente a quattro secoli fa che l’Associazione Museo Casa Clautana ha acquisito e restaurato, mantenendo intatte le caratteristiche architettoniche esterne ed interne.
Aperto nel periodo estivo la domenica pomeriggio.
È il legno il filo conduttore del museo che custodisce la storia del paese. Legno che diventa giocattolo, culla e suole delle scarpe nella mostra dedicata al bambino.
Oggetto da vendere, carretto e cassettiera sulle spalle dei coraggiosi venditori ambulanti nel percorso tematico “Partire partirò partir bisogna…”.
Arte nelle opere lignee del Simposio di scultura che celebrano la continuità di vita dopo l’anniversario della catastrofe del Vajont e che dividono lo spazio con una selva in miniatura di tronchi.
Mauro Corona ha dato voce agli alberi nel percorso audio-sonoro accessibile con le cuffie sensoriali.
L’incanto dei boschi ertani si svela poi attraverso “La magia del legno che diventa carbone”, mostra dedicata all’antico mestiere del carbonaio.
Aperto la domenica tutto l’anno.
Mostre:
- “Partire partirò partir bisogna…”,
- “Frammenti di memoria”,
- “L’arte scultorea”,
- “Voci del Bosco”
- “La magia del legno che diventa carbone”
Esposizione Rurale Fornese “Casina di Vico”
La “Casina da Vîc”, la Latteria di Vico, ha inaugurato il 4 giugno 2011 e illustra l’abituale durezza del vivere quotidiano di una comunità di montagna, la sua realtà eminentemente rurale, declinata nei suoi vari comparti.
Il grande edificio, realizzato nel 1886, rappresenta una grande risorsa economica e culturale, un patrimonio di saperi e dignità, uno scrigno dov’è conservato il “dna” di Forni di Sopra.
Questo e tanto altro è la “Casina”.
Ci dice quanto siano importanti la memoria, i saperi, le radici, la storia. Ci parla di cultura, di solidarietà, di cooperazione, di bene comune, di senso di appartenenza. Quei muri sono impregnati dell’identità fornese, racchiudono una sorta di tempio sociale che vuole spiegare cosa significa essere montanari. Ecco allora che la Casina ci aiuta a riflettere sulla scomparsa di un intero mondo e su un possibile futuro. Continua a dirci quanto sia importante per la montagna il vincolo con la terra e l’economia ad essa legata.
Museo “Il filo dei ricordi”
La secentesca casa rurale della “Busa”, un tempo alloggio di uomini e animali, dove accanto ai lavori agricoli non mancavano quelli legati al ferro e alle fibre tessili, è stata oggetto di un recente restauro. Con la sua apertura al pubblico la struttura abitativa è stata nominata “Ciasa dai Fornés” e al piano terra ospita una esposizione intitolata “Il filo dei ricordi”.
Fino allo scoppio della Grande Guerra la vita socio economica degli abitanti della Carnia era caratterizzata principalmente da due attività lavorative, l’agricoltura e la tessitura, che si alternavano e si intersecavano fra di loro nei diversi mesi dell’anno.
In inverno i “Cràmars” (dai Canali di Gorto e San Pietro) e i “Tesseri” o “Tisidous” (dai canali di Socchieve e del Tagliamento) emigravano verso le terre della Serenissima e degli Asburgo. Questi artigiani lavoravano in casa le materie prime necessarie alla tessitura, ricavate dalle attività lavorative dell’epoca o dalla natura: la lana proveniva dalle numerose pecore, la canapa ed il lino dai campi della valle e le caratteristiche tinte gialle, verdi e rosse ricavate dai vegetali.
Si sviluppa all’aperto e comprende 8 percorsi rappresentati su un’apposita cartina;
inoltre è disponibile una APP che riporta tutte le indicazioni sui percorsi.
- Il nuovo Percorso natura I Sensi delle Dolomiti consente di scoprire i segreti e le particolarità dei boschi delle Dolomiti attraverso il gioco, coinvolgendo tutti i 5 sensi (vista, tatto, udito, olfatto e gusto). Il percorso si sviluppa per 400 metri lungo il “Sentiero dei Bambini” e comprende 20 stazioni in cui gli utenti possono interagire direttamente con la natura. Lungo il percorso è possibile imparare a riconoscere gli alberi e la magia della fotosintesi, utilizzare uno xilofono naturale in legno, camminare scalzi per ritrovare le sensazioni dimenticate, riconoscere le essenze alpine mediante l’olfatto, imitare in diverse forme l’abilità degli animali.
- L’Orto botanico permette di conoscere le caratteristiche, il periodo di raccolta, gli usi in cucina e le curiosità di numerose specie alimentari, officinali, tintorie e mellifere, illustrando così una piccola parte del grande patrimonio fornese, che vanta una varietà di oltre 1500 specie floristiche e che rende questo territorio un vero scrigno di biodiversità.
- Quello dei Palazzi Storici è un percorso affascinante che si sviluppa nelle nelle 3 borgate di Vico, Cella ed Andrazza, permettendo un salto nel passato, attraverso i portali delle abitazioni delle casate fornesi più importanti, con racconti di vita, mestieri e curiosità storiche.
- I muri parlanti è un percorso costituito dalle pitture murali del professor Marino Spadavecchia che tra il 1973 e 2004, dopo una vita trascorsa a Trieste, Perù e Venezuela, ha impreziosito le case raccontando le storie e i mestieri dei suoi abitanti. È una mostra pittorica all’aria aperta che si sviluppa lungo 13 “muri parlanti”, dal centro paese fino alla frazione Cella, passando per la località di Tiviei.
- Il percorso dedicato all’Energia conduce agli impianti per la produzione sostenibile di energia iniziata a Forni di Sopra oltre un secolo fa, con le prime centrali idroelettriche. Si tratta di una grande centrale a biomassa e di un moderno impianto fotovoltaico a basso impatto, grazie ai quali gli abitanti del paese di Forni possono dire di avere l’auto-sufficienza energetica senza emissioni inquinanti.
- Il percorso dei Musei, Fornaci e Castelli parte dal misterioso sito archeologico del Castello medievale di Sacuidic e passando per musei, preziose chiese, borghi rurali e ponti, giunge all’antica Fornace di Davâras. Si tratta di un itinerario di grande interesse per scoprire le tradizioni e i luoghi che hanno contribuito a creare la storia della nostra comunità.
- Le Vie dell’Acqua sono suggestivi percorsi che dal cuore del paese si sviluppano lungo il fiume Tagliamento, raccontando come la storia e la morfologia di un territorio vengono costantemente disegnate dall’acqua. Lungo gli itinerari si è accompagnati dai suoni dei numerosi torrenti, “fontanas” e “fontanons”, cascatelle e pozzi artesiani, alla scoperta dell’elemento chiave della vita e risorsa preziosa per l’ambiente e la comunità.
- Il percorso dedicato alle Creature Fantastiche è un lungo giro alla scoperta di tredici personaggi fantastici; le tabelle che lo arricchiscono che ne raccontano la storia, le caratteristiche e le leggende, immersi nella natura fiabesca della montagna.