Il Sentiero Geologico Susaibes Alba Ledron si sviluppa ad anello a partire dal Centro Visite di Andreis e consente (con tre digressioni)di raggiungere ed osservare alcuni siti di interesse nell’ambito delle scienze della terra.
Dal Centro Visite del Parco si raggiunge l’Area Avifaunistica e si segue il sentiero che porta alla chiesetta di San Daniele e ad un punto panoramico da cui si osserva dall’alto la valle del torrente Susaibes (Geosito di interesse regionale). Si rientra alla chiesetta e si scende verso località Sott’Anzas da dove si accede alla valle del Susaibes e al Geosito. Rientrati a Sott’Anzas si scende lungo la strada asfaltata per poi prendere il sentiero che porta alla base scout nei pressi della quale, lungo il corso del torrente Alba, è possibile osservare la Dolomia Principale triassica sovrascorsa sulle Molasse mioceniche. Si rientra verso Sott’Anzas sullo stesso percorso per poi seguire il sentiero che costeggia il Susaibes e l’Alba fino al ponte stradale (inizio della S.P. di Pala Barzana). Si segue la strada verso Andreis per poi inserirsi sul tracciato che conduce alla borgata abbandonata di Cordata (piccole frane) e che prosegue verso località Pical.
Dal Pical si segue il sentiero che costeggia il torrente Ledron (affioramenti di Flysch e depositi glaciali) per poi risalire la scarpata e rientrare al Centro Visite di Andreis.
La valle del torrente Alba, nella quale è ubicato il paese di Andreis, è impostata lungo un elemento tettonico, chiamato Linea Barcis – Staro Selo, che attraversa da Ovest ad Est tutta la regione.
Si tratta di un sovrascorrimento, ovvero un piano di frattura lungo il quale i rilievi posti a Nord (dorsale dei monti Corta, Castello e Raut) salgono sopra alle rocce presenti nel fondovalle e ai rilievi posti a Sud (monti Jouf e Fara).
Da un punto di vista litologico i rilievi posti a Nord sono costituiti da rocce più antiche: Dolomia Principale del Triassico superiore (225/200 milioni di anni) e, nella parte sommitale, Calcari del Giurassico inferiore (200/175 milioni di anni). Queste rocce salgono sopra alle rocce più recenti che occupano il fondovalle (Molasse mioceniche – 23/5 milioni di anni e Flysch eocenico – 55/48 milioni di anni) e a rocce di età intermedia situate sul versante a Sud (Scaglia Rossa – 65/55 milioni di anni e Calcari di scogliera cretacici – 120/65 milioni di anni).
Nella parte bassa della dorsale dei monti Corta-Castello-Raut e del mont Cjavac appare un’anomala fascia rocciosa. Questa fascia corrisponde alla zona in cui il piano di frattura interseca la superficie terrestre. In particolare la fascia rocciosa è situata alla base delle masse di roccia che si muovono sopra al piano di frattura (Dolomia Principale).
Il movimento lungo il sovrascorrimento provoca la formazione di faglie secondarie e la forte fratturazione delle rocce. Ne conseguono fenomeni di erosione accelerata che non danno tempo alla vegetazione di attecchire determinando un inusuale “paesaggio di faglia”. La massima espressione di questi fenomeni è osservabile nella valle del torrente Susaibes che per questo motivo è un Geosito di interesse regionale. Il Sentiero Geologico permette di osservare dall’alto, da uno spettacolare punto panoramico, l’intero Geosito e poi di accedervi per esplorare da vicino le sue peculiarità geologiche (rocce cataclasate, specchi di faglia, falde detritiche…).
Il percorso conduce anche in un luogo dove è possibile vedere la Dolomia Principale triassica (la roccia più antica presente nella valle) sopra alle Molasse mioceniche (le rocce più recenti); ciò è reso possibile dalla presenza del sovrascorrimento.
Lungo il percorso si possono osservare (da vicino o in lontananza) anche le altre litologie presenti nella valle e alcune morfologie legate alle loro caratteristiche e al loro assetto strutturale. Nello specifico i versanti dei monti Fara e Jouf (posti a Sud) si caratterizzano per la loro regolarità (piani inclinati). La disposizione della stratificazione ha influenzato l’evoluzione di tali versanti dando luogo a queste forme.
Le morfologie più dolci, riscontrabili al centro della valle, sono invece associate soprattutto alla maggiore erodibilità del Flysch. I sedimenti che hanno dato luogo a questa roccia si sono accumulati alla base di una scarpata sottomarina dove si susseguivano delle frane (torbiditi). La roccia presenta un’alternanza di strati di arenaria (sabbia cementata) e marna (materiale calcareo argilloso) facilmente degradabili dagli agenti esogeni. Sul Flysch si verificano spesso fenomeni di dissesto e piccole frane. Un altro elemento di interesse è la presenza, lungo il percorso, di depositi di origine glaciale. In particolare il “terrazzo” su cui sorgono gli abitati di Andreis e Prapiero è costituito da materiali eterogenei: massi, ciottoli, ghiaie immersi in una matrice limoso/sabbiosa. Questi materiali sono stati trasportati e depositati dal ghiacciaio che scendeva lungo la val Cellina e che, durante l’ultima glaciazione, aveva la sua parte terminale nella conca di Barcis-Andreis. Tali depositi si possono osservare nell’ultimo tratto della valle del torrente Ledron.
“Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia –
Servizio geologico ai sensi della LR 15/2016”.