Il percorso del Sentiero dei Landris conduce ad un ambito naturalistico molto particolare, caratterizzato da ambienti segnati dalla presenza di vecchi insediamenti, in troviamo estesi boschi di acero e frassino, rii e paleo alvei le cui pareti laterali risultano profondamente scavate testimoniano l’antico passaggio di acque impetuose.
COMUNE
FRISANCO
PARTENZA
BUFFUI
ARRIVO
FARRA DEL COVERA
PERIODO CONSIGLIATO
MARZO – OTTOBRE
TEMPO DI PERCORRENZA
2 – 3 ORE
PUNTI DI APPOGGIO
ASSENTI
Dalla strada che da Poffabro porta verso la Forcella di Pala Barzana, in località Buffui (chiesetta), si imbocca il Sentiero dei Landris, che ha inizio con una discesa, inizialmente lungo una gradonata in pietrame, per poi proseguire seguendo un largo sentiero delimitato da muri a secco. Questo conduce all’attraversamento di un primo piccolo rio e, poco oltre, di un secondo rio: il Colvera di Jouf. Questo torrente raccoglie le acque che scendono dai versanti settentrionali del monte Jouf. Una volta attraversatolo, si prosegue ancora attraversando un terzo piccolo rio e si risale il versante fino ad una pista forestale nei pressi di un rudere. Si imbocca la pista seguendola a destra, in salita, fino ad uno slargo dove, sulla sinistra, è presente una forra. Il percorso imbocca la forra e segue il piccolo rio che la solca sul fondo fino a raggiungere, sulla sinistra, un’ampia e alta volta rocciosa con bordo arcuato: il Landri Viert. Nel dialetto locale landri significa grotta, viert vuol dire aperto, largo. Proseguendo nella risalita del rio si giunge alla base di una piccola e strettissima forra, che si evita salendo a sinistra con alcuni tornanti fino a raggiungerne il livello superiore. Da questo punto il percorso scende e riconduce allo slargo posto al termine della pista forestale percorsa in precedenza, che si segue in discesa fino all’imbocco di un passaggio, posto sulla destra, che conduce ad una conca delimitata da una parete rocciosa in cui si trovano alcune basse e profonde cavità orizzontali denominate Landri Scur (grotta scura). Una volta rientrati alla pista, la si può seguire fino a raggiungere la Forra del Colvera, altro ambito di notevole interesse naturalistico, dove si possono osservare gli imponenti fenomeni di erosione fluviale tuttora in atto.
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