La conca di Barcis ospita l’omonimo lago artificiale, creato dalla sbarramento della diga di Ponte Antoi, addossata alle pareti verticali da cui ha origine il grande canyon della Forra del Cellina. Il sentiero e le strade turistiche che circondano il lago consentono a tutti di effettuare un percorso completo, vario e paesaggisticamente appagante.
COMUNE
BARCIS
PARTENZA
PONTE ANTOI
ARRIVO
PONTE ANTOI
PERIODO CONSIGLIATO
APRILE – NOVEMBRE
TEMPO DI PERCORRENZA
2 – 3 ORE
PUNTI DI APPOGGIO
ASSENTI
Dalla località Ponte Antoi, dove si trovano il Punto informativo e il Centro visite della Riserva naturale della Forra del Cellina, si lascia alle spalle l‘imbocco della galleria della Vecchia Strada della Valcellina, dismessa nel 1992 e oggi riservata a ciclisti e pedoni, e ci si avvia verso il terrapieno che attraversa il lago artificiale di Barcis: la vista è spettacolare, l’acqua, i boschi e il cielo incantano i visitatori immergendoli in una natura unica. Il Paese di Barcis, incastonato nella conca racchiusa tra il boscoso Monte Longa e il soleggiato Monte Lupo, si mostra orgoglioso di tanta bellezza e del suo lago dalle acque color smeraldo. Raggiunto il centro abitato grazie ad una comoda pista ciclo pedonale costellata di punti panoramici e accoglienti aree di sosta, è opportuna una visita al Paese che venne incendiato per rappresaglia dalle truppe tedesche nell‘agosto del 1944. Il singolare Palazzo Centi, del XVI secolo, unisce lo stile rustico degli agglomerati della valle con quelli dell‘elegante architettura veneziana. Un tempo albergo ristorante ed oggi sede della biblioteca comunale e importante punto informativo turistico ricettivo. Oltrepassato il Paese, in breve si raggiunge la passerella in località “Fontane “, la si percorre e ci si porta sulla sponda opposta del lago. Da qui si segue parte della strada e un caratteristico tratto del Sentiero degli Alpini, dove, da un antico ponte in pietra, è possibile osservare il fondo della Forra del torrente Caltea. L’itinerario attraversa prati un tempo adibiti allo sfalcio e alle coltivazioni (località Vallata), boschi di faggio e altre latifoglie. Un tratto di strada in discesa conduce poi alla breve galleria che sbocca sul coronamento della diga che ha formato il lago artificiale. La struttura, in calcestruzzo, è stata costruita tra il 1952 e il 1954, per consentire un miglior sfruttamento delle acque del Cellina, ed è fondamentale anche per gli acquedotti della pianura e per l’irrigazione. Oltrepassata la diga, in breve si ritorna al punto di partenza in località Ponte Antoi.
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